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Archivio di Stato di Siena

Agostiniani in Terra di Siena

Proseguendo un percorso sperimentato e consolidato nella direzione dell’Archivio di Stato di Siena (dal 2019) è stato accolto l’invito della Società Bibliografica Toscana in collaborazione con l’Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana (ISVAST), con il contributo e il patrocinio di una ricca serie di partner istituzionali e culturali, di sviluppare il tema Patrimonio in cammino individuato per l’edizione 2024 delle Giornate Europee del Patrimonio con una mostra documentaria volta ad illustrare, attraverso un campione selezionato di documenti afferenti a vari fondi archivistici in consegna, il tema Agostiniani in Terra di Siena. La mostra si inserisce in un progetto di ampio respiro, evidente dal catalogo, sviluppato attraverso una serie di iniziative dedicate a Siena e nel territorio (Montepulciano, Asciano, Montefollonico, Torrita di Siena) e con il coinvolgimento di diverse comunità ed istituzioni interessate dalla presenza degli Agostiniani, sia in epoca storica che in età contemporanea. La documentazione archivistica, inoltre, è messa in relazione ad un significativo campione di stampe antiche di grande interesse, rese disponibili da Paolo Tiezzi Maestri dell’Associazione culturale Villa Classica con il rinnovato fondamentale sostegno del Rotary fellowship of old and rare antique book and prints.

La nascita dell’Ordine di Sant’Agostino, riunito dal 1996 nella Provincia Agostiniana d’Italia, si inserisce nel processo di riforma avviato dalla Chiesa nel 1215 con il IV Concilio Lateranense e mirato a inquadrare le articolate correnti eremitiche diffuse in numerosi contesti nell’attività di riforma ecclesiastica della Sede apostolica. La forte ricerca di identità unitaria caratterizza i primi secoli di storia segnati dal rapporto tra origini rurali e insediamento cittadino, tema cardine dell’origine dell’Ordine. La mostra è dedicata al caso senese che ricalca il quadro generale con numerose fondazioni eremitiche e agostiniane nei dintorni della Città: il più antico tra i centri preesistenti è l’eremo di San Leonardo al Lago, fondato agli inizi del XII secolo, ma le esperienze eremitiche nei dintorni di Siena, peraltro non le uniche in Toscana, sono numerose tra XI e XII secolo (per esempio l’Eremo di Lecceto) e il processo di inurbamento inserito nel quadro degli equilibri politici in formazione tra espansione comunale e mondo signorile rurale. La provincia di Siena è attestata assai precocemente (1260) con l’insediamento dedicato a Sant’Agostino sul colle di Sant’Agata, dove si celebra il capitolo del 1295, e una giurisdizione estesa alle attuali province amministrative di Siena e Arezzo. Antesignano del convento urbano è l’eremo della Santissima Trinità del Laterino, attestato almeno dal 1251, da cui provengono i membri della comunità che si insediano in Città grazie all’acquisto di terre dai Tolomei, una delle consorterie più importanti nel panorama senese. Per le comunità più prossime a quella della Città, un altro caso precoce è Massa Marittima con una forte presenza eremitica nelle Colline metallifere da cui partono gli eremiti per fondare in città il convento di San Pietro all’Orto nel 1300, la cui documentazione archivistica è conservata per lo più presso l’Archivio di Stato di Siena. Precoce anche l’adesione alla regola di monasteri come quelli di Santa Marta e di Santa Maria Maddalena fondati a Siena verso il 1328, il primo, e il 1339, il secondo. Con il governo leopoldino vengono attuate una serie di riforme e, quindi, la soppressione dei conventi in tutta la Toscana. Tra quelli di interesse di questo progetto, nel 1782 è soppressa la Congregazione osservante di Lecceto e nel 1786 quello di Sant’Agostino di Cortona, poi ricostituito come collegio; quindi nel 1789 i 12 conventi superstiti - tra questi Sant’Agostino e San Martino di Siena, San Salvatore di Lecceto, Sant’Agostino di Montepulciano (ante 1269), Sant’Agostino di Asciano - vanno a costituire la Provincia agostiniana della Toscana, poi confluita nel 1996 nella Provincia agostiniana d’Italia.

La storia delle soppressioni, soprattutto quella francese, come in altri casi, depaupera molto il patrimonio archivistico medievale per cui presso l’Archivio di Stato di Siena, la documentazione presenta una generale rarefazione al pari di altri fondi di istituzioni religiose, soprattutto mendicanti. La mostra intende fornire un campione selezionato cronologicamente e per tipologie documentarie di questo articolato percorso.

Conferenza stampa del progetto

Testo di riferimento:
Inventari e censimento delle fonti archivistiche degli Agostiniani in Toscana,  a cura di E. Atzori, Roma-Lugano, Centro culturale agostiniano Nerbini international, 2017



Ultimo aggiornamento: 25/09/2024