La collezione delle Biccherne è esposta per intero: 106 tavole dal 1258 al 1682. Le tavolette di Biccherna sono, o per lo meno erano all’inizio della loro storia multisecolare, le copertine dei registri di amministrazione della più importante ed antica magistratura finanziaria del Comune di Siena, la Biccherna appunto.
Su queste copertine gli ufficiali di Biccherna dal 1257 cominciarono a far realizzare delle pitture. Le tavolette furono commissionate in seguito anche da altre magistrature del Comune di Siena: la Gabella, il Concistoro, la Camera del Comune, l’amministrazione dei Casseri e delle Fortezze, nonché da diversi enti cittadini: l’Ospedale Santa Maria della Scala, l’Opera Metropolitana, la Compagnia di S. Giovanni Battista della Morte.
A partire dalla seconda metà del XV secolo non furono più commissionate copertine, ma veri e propri quadri, dovuti spesso ai massimi artisti senesi. In mostra si possono ammirare tavole realizzate da Ambrogio Lorenzetti, Paolo di Giovanni Fei, Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Francesco di Giorgio, Francesco Vanni, Ventura Salimbeni, Francesco Rustici detto “il Rustichino”, ecc.
Le opere sono esposte in cinque sale, di cui tre sono ambienti adibiti anche a deposito archivistico, con questa scelta si è voluto sottolineare la dimensione archivistica delle Biccherne, il loro nascere cioè come semplici segnature archivistiche, il loro essere all’inizio solo copertine di registri di conti, registri che costituivano ovviamente degli archivi.
Bibliografia Tavolette di Biccherna
Si conserva ancora l’audio e il servizio fotografico realizzato in occasione dell’inaugurazione dell’allestimento del 1975 alla presenza del Primo Ministro dei Beni Culturali On. Giovanni Spadolini.
Tra i numerosi contributi relativi al Museo, una visita guidata relativa alle Biccherne dei secoli XIII e XIV a cura di Patrizia Turrini (2021)
Museo delle Biccherne - Mostra virtuale
Le Tavolette di Biccherna nel SAN (Sistema Archivistico Nazionale)
È possibile effettuare riproduzioni delle opere conservate (per ulteriori informazioni si rinvia alla pagina Fotoriproduzioni e autorizzazione a pubblicare).
Si ringrazia lo Studio Fotografico Lensini di Siena per le foto delle tavolette di Biccherna nn. 1, 2, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 29, 31, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 48, 49, 58, 63, 71, 76, 80, 82, 83, 87, 88, 92, 95, 96, 97, 98, 99, 101, 102, 103.
Stato di conservazione
Le tavolette sono in un generale buono stato di conservazione, conservate a temperatura costante all’interno di teche di legno e vetro, recentemente sottoposte a pulitura e controllo microrganismi (2019).
Sono 24 (su 106) quelle che allo stato attuale necessitano di intervento di restauro che va dalla semplice fermatura di colore in una piccola parte della tavoletta o integrazioni per i buchi di tarlo a interventi più complessi sulla cornice (per la maggior parte) o sulla tavola. Coloro che volessero contribuire alla salvaguardia ed alla valorizzazione delle Tavolette di Biccherna possono effettuare una erogazione liberale.
L’Archivio di Stato di Siena, infatti, è presente con la Collezione delle Tavolette di Biccherna nel portale ArtBonus. Ai sensi dell’art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83 (convertito con modificazioni in L. 106/2014), è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Pertanto chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.